Garibaldi

GaribaldiVA CONTRO UN REGNO IN AGONIAIn Italia centrale,a Palermo, scoppiò un'insurrezione che fu repressa dal re Francesco II I Borboni tentarono di mantere il loro potere assoluto, ma ormai il Regno delle due Sicilie era ormai in disfacimentoQuesto per via dei secoli di malgoverno e un isolamento internazionale, quindi diventò molto deboleGaribaldi approfittò del momento tragico di FrancescoII e pensò di intraprendere una spedizione per cacciare i BorboniGaribaldi aveva il sostegno del re Vittorio Emanuele II e della Gran Bratagna che aveva paura che il Mar Mediterraneo centrale andasse a vantaggio dei francesiCavour si ribellò alle idee di Garibaldi perchè se Garibaldi avrebbe vinto, tornerebbero anche le idee repubbicane e le persone si spingerebbero fino a Roma solo per creare dissidi con i francesi che proteggevano il Papa, ma lui non fece niente per fermare GaribaldiLA "SPEDIZIONE DEI MILLE"Con 'appoggio del re e della Gran Bretagna, Garibadi formò un esercito di mille soldati che partirono da Quarto, la notte fra il 5 e il 6 1860, per andare in Sicilia.Sbarcò a Marsala, dove l'esercito borbonico fu sconfitto perchè non oppose troppa resistenzaLa popoazione sperava di essere liberata, non tanto dai Borboni, ma dall'oppressione dei lati formistiMolti di loro si unirono a Garibaldi, così Garibaldi e il suo esercito vinsero le battaglie di Calatafimi, di Palermo e di MilazzoQuando la popolazione capì che Garibaldi non voleva distribuire le terre, occuparono i latifondi e uccisero i ricchi proprietari, quindi Garibaldi devette fare una dura repressioneLa marcia di Garibaldi era inarrestabile: il 7 settembre 1860 comquistò Napoli e sconfisse definitivamente il 2 ottobre al VolturnoIl regno delle due Sicilie aveva cessato di esistere e Francesco II non poteva fare altro che andare in esilioL'INTERVENTO PIEMONTESEVittorio Emanuele II sapeva lo scopo di Garibaldi che era di annettere le terre meridionali al Regno di Sardegna tramite pebisciti.Cavour preoccupato della marcia di Garibaldi verso nord, provocò la reazione francese, riuscì a convincere il re che c'era bisogno dell'esrcito piemontese nell'Italia centraleL'11 settembre le truppe del Regno di Sardegna, giudate da Vittorio Emanule II, entrarono nel territorio ponificio, ottenuto il permesso da Napoleone III dopo la battaglia di CastelfidardoI piemontesi si impadronirono delle Marche e dell'Umbria, e proseguirono verso sudL'esercito di Vittorio Emanuele II e quello di Garibaldi si incontrarono il 26 ottobre 1860 a TeanoGaribaldi cosegnò al re di Sardegna le terre conquistatePochi giorni prima un plebiscito aveva chiesto a laeghissima maggioranza l'annessione al PiemonteLA NASCITA DEL REGNO D'ITALIAPoche settimane dopo anche nelle Marche e in Umbria si svolsero dei plebisciti che sancirono l'unione al Regno di SardegnaL'Unità era ormai compiuta: nel febbraio del 1861 a Torino si insediò un nuovo parlamento, eletto da tutti i territori che erano stati annessi al PuemonteIl 17 marzo 1861 l'Assemblea proclamò la nascita del Regno d'Italia e nominò Vittorio Emanuele II primo re del nuovo regnoTre mesi dopo, il 6 giugno, Cavour, che era stato eletto come il principale artefice dell'unificazione, morì dopo una breve malattia
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